Si è ormai conclusa la vendemmia e si tirano di conseguenza le prime somme. Ad Ornellaia si parla di vini freschi, aromatici e “controllati” dal punto di vista tannico. Per quanto riguarda il rosso, ci si spinge a commenti di vini da manuale per quanto riguarda invece i bianchi.
“Dopo una primavera decisamente sfidante, le condizioni climatiche sono migliorate significativamente nell’estate – ha spiegato l’enologo Axel Heinz – , fino ad un clima quasi perfetto nelle settimane della vendemmia, culminato tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre con caratteristiche più autunnali che estive. Al primo assaggio il 2018 non sembra essere un’annata straordinariamente potente, ha dimostrato in realtà un notevole colore, un’insolita qualità aromatica con note incredibilmente fresche, pure e vibranti, che riflettono perfettamente il carattere di ogni vitigno. I tannini sono già raffinati, setosi e senza spigolosità, mentre le acidità sono ben bilanciate”.
“I bianchi – continua – sono fragranti con acidità moderate, in particolare per il Sauvignon e il Viognier. Il Vermentino raccolto più tardi promette molto bene, con un aroma di frutti gialli e fiori bianchi quasi da manuale.
Negli ultimi anni sembra che Madre Natura sia molto volubile e che voglia farci vivere l’andamento delle annate come se fossimo sulle montagne russe. Dopo il caldo e la siccità del 2017, perfettamente in linea con il surriscaldamento globale, il 2018 si è rivelato uno degli anni più piovosi nell’ultimo decennio, salvo riprendersi in extremis grazie ad un autunno soleggiato nelle settimane di vendemmia”.
VENDEMMIA LUNGA PER I BIANCHI La vendemmia per i bianchi è partita subito dopo Ferragosto con il Sauvignon delle “Milleviti”, sparse intorno ai vigneti dei rossi in Ornellaia. La differenza tra i vari vigneti è stata molto marcata e ha portato alla raccolta di Sauvignon più lunga della storia di Ornellaia, con l’ultimo grappolo raccolto il 13 settembre. Il Viognier è stato raccolto negli ultimi giorni di agosto, mentre si è proceduto con il Vermentino e il Verdicchio a metà settembre.
I ROSSI La differenza tra la maturazione dei grappoli nei diversi terroir della Tenuta è stata più evidente che in qualunque altra annata, portando a una lunga vendemmia in particolare per il Merlot, che è stato raccolto dal 31 agosto fino al 29 settembre.
Il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon e il Petit Verdot sono stati vendemmiati dal 20 settembre in avanti: dopo una piccola interruzione dovuta a un temporale a inizio ottobre, la raccolta è proseguita nei vigneti più vecchi di Cabernet dopo qualche giorno più asciutto e ventilato.
In cantina, alcuni elementi sono stati decisivi per esprimere tutto il potenziale di questa annata. Nel suo terzo anno di utilizzo, la selezione ottica degli acini si è dimostrata ancora una volta uno strumento indispensabile per scartare quelli caratterizzati da una colorazione imperfetta, permettendo soltanto agli acini più omogenei e maturi di arrivare alle vasche.
Le grandi dimensioni degli acini hanno richiesto un più frequente salasso all’interno delle vasche. Per cogliere il pieno potenziale tannico dell’annata ed evitare di estrarre i tannini troppo ruvidi o grezzi, la macerazione è durata circa quattro settimane, con lievi e non troppo frequenti rimontaggi, risultando diversa per ciascun lotto, a seconda dei nostri assaggi giornalieri.
Com’è andata sul piano vegetativo
Dopo qualche anno in cui ci sembrava di aver dimenticato come fosse l’inverno, il 2018 ha riportato alla normalità le condizioni climatiche, con un numero di giorni con temperature sotto lo zero sufficiente affinché le viti iniziassero il loro meritato riposo invernale. Dopo anni, Bolgheri ha persino visto qualche giorno di neve. Dopo un 2017 decisamente secco, le abbondanti piogge hanno permesso nuovamente il riempimento delle falde acquifere.