BOLGHERI La vendemmia 2021 a Masseto porta con sé anche una nuova enologa che va ad affiancare il Direttore ed enologo Axel Heinz. Si tratta di Gaia Cinnirella, che arriva da un altro territorio toscano d’eccellenza, Montalcino. Infatti Gaia era già assistente Direttore Tecnico e in seguito Responsabile Vigneti di Biondi Santi dal 2018. “Dopo gli stage presso importanti realtà come Allegrini e Tenuta San Guido, ho potuto far maturare la mia passione prima nell’azienda di Istine a Radda in Chianti e poi in Biondi Santi – ha dichiarato- . Ora sono orgogliosa di far parte di questa incredibile squadra ed emozionata di poter contribuire con il mio lavoro alla realizzazione di vini dal carattere unico: un sogno per chi, come me, ama il suo lavoro e vive ogni esperienza come un’opportunità di crescita. L’ambiente estremamente stimolante e in continua evoluzione sarà per me una sfida con uno sguardo sempre rivolto in avanti, come un vino quale Masseto richiede”.
L’annata 2021 è stata insidiosa e caratterizzata ovunque da forti contrasti, rendendo più concreto e tangibile il fenomeno del cambiamento climatico che ormai caratterizza gli andamenti stagionali. A Masseto il grande punto di forza è stata sicuramente la capacità di risposta delle viti, aiutata, come spiega il Direttore della Tenuta Axel Heinz, da quella che lui stesso ha definito ‘resilienza dei grandi terroir’: “le sue caratteristiche hanno permesso di ammortizzare gli estremi climatici e di canalizzarli creando condizioni sì limitanti, ma allo stesso tempo prive di sofferenza. Proprio da queste premesse possono nascere grandi vini.”
Fondamentali, in questa situazione di criticità atmosferica, si sono rivelati gli elementi caratterizzanti di Masseto come suolo e microclima. Per l’elemento suolo determinante è stata la presenza di quell’argilla blu, elemento di unicità di Masseto, capace di accumulare riserve idriche nella profondità del suolo, per rilasciare solo la quantità d’acqua necessaria ad evitare lo stress eccessivo delle viti e permettere di superare la siccità estiva. Il microclima, caratterizzato da brezze marine e temperature miti, ha messo al riparo in primavera dalle gelate, mentre in estate ha garantito quella ventilazione necessaria a superare l’eccesso di calura.
Ecco allora che la chiave di lettura di questa stagione complessa torna a essere il binomio uomo-terroir. La sinergia tra tipologia di suolo e areale di produzione, insieme a un lavoro in vigna fatto di costanza e cura di ogni singolo dettaglio, hanno permesso di trasformare le insidie in eccezionali punti di forza.
La vendemmia, senza una goccia di pioggia dal primo all’ultimo giorno, è cominciata il 30 agosto con le vigne più giovani e gli appezzamenti più precoci del Masseto alto. La vendemmia dei Merlot ha visto cinque passaggi diversi fino alla metà di settembre mentre il Cabernet Franc è stato raccolto tra il 15 e il 28 settembre.
Le prime sensazioni sono quelle di un’annata di grande stile. Appena sarà finita la svinatura, che si sta completando in questi giorni, i vini – che dimostrano un grande potenziale – saranno trasferiti nelle barriques dove inizieranno il loro lungo periodo di affinamento. La strada è ancora lunga ma Axel Heinz racconta le sue prime sensazioni: “la stagione siccitosa ha concentrato l’uva, dalla quale sono nati vini di grande intensità e stoffa. I colori sono particolarmente intensi, così come i profumi, caratterizzati da sentori di frutta a bacca nera pienamente matura. In bocca troviamo l’inconfondibile equilibrio tra ricchezza e fermezza che caratterizza Masseto. I vini sviluppano un palato ricco e concentrato, con una trama tannica fitta e vellutata, frutto di un’estrazione attenta e soffice, sostenuta da una vena acida brillante che ci ricorda alcune delle più grandi annate come 2006, 2010 o 2016.”
Masseto, come lo descrive Axel Heinz è “davvero un luogo magico in cui è la natura a prendere le decisioni più importanti”.