Si è spento improvvisamente giovedì sera nella sua dimora romana il Cavaliere Gian Annibale Rossi di Medelana. Aveva 78 anni.  Una vita intensa la sua tra storia, grande cultura, cavalli e vino. Un uomo che non si è mai arreso al tremendo incidente che nel ‘79 lo costrinse in una sedia a rotelle. Grande conoscenza e signorilità hanno sempre contraddistinto il suo operato. Riservato e schivo. Ma anche innamorato della terra e dei suoi vini. È stato l’artefice del nuovo corso di Castello del Terriccio a Castellina Marittima, alle porte di Cecina in provincia di Pisa. Gian Annibale Rossi di Medelana nasce da una nobile famiglia giunta in Italia al seguito di Federico II e degli Svevi e che, sin dal 1271, ha avuto proprietà agricole e vinicole nel Paese. I vini del Terriccio, appartenenti alla stirpe dei Supertuscan sono apprezzati e diffusi in tutto il mondo. Lupicaia è uno dei bordolesi più famosi al mondo.

Dopo aver ereditato l’azienda, decise di rifondarla votandola alla vitivinicoltura di altissima qualità. La prima grande sfida che si trovò ad affrontare al suo arrivo nella Tenuta – che nel ‘75 era ancora ripartita tra 63 famiglie mezzadrili – fu quella di curare il delicato passaggio dalla mezzadria alla conduzione diretta.

A quel tempo appassionato cavaliere, le competizioni equestri internazionali lo assorbivano quasi completamente. Poi un incidente pose fine bruscamente a questa sua passione a soli 39 anni. Fronteggiando la situazione, egli smise di montare, ma non di occuparsi della Tenuta e dei cavalli. Negli ultimi anni ha dato vita anche ad un Premio letterario e scientifico Terriccio, dedicato proprio al romanzo storico, sua altra grande passione e che si svolgeva in estate nella sua tenuta. Ha visto importanti storici, letterati e giornalisti premiati.