E’ la prima volta nella Denominazione che un bianco di Bolgheri ottiene i Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Sul podio è salito Criseo Bolgheri doc 2017 dell’azienda Guado al Melo di Michele Scienza, che ne è anche l’enologo (affiancato dal padre Attilio Scienza), e la moglie Annalisa Motta. Guado al Melo già nel 2016 era stata premiata dal Gambero Rosso come Azienda Emergente dell’Anno.
“Il terroir di Bolgheri è unico e la massima qualità viene raggiunta con le nostre vigne che stanno nella fascia collinare della denominazione, in una piccola valle fra di esse che ha la massima escursione termica estiva fra il giorno e la notte e le temperature più basse della Doc – spiega Michele Scienza-. Le fasi fenologiche della vite rispetto al resto del territorio sono sempre indietro di 15 giorni. Questo, unito a terreni alluvionali di medio impasto e ricchi di ciottoli, permette di avere sempre una straordinaria eleganza, non solo per i vini rossi, ma anche per i nostri bianchi. Ricordiamoci che il boom dei vini rossi a Bolgheri ha messo in secondo piano i bianchi, che sono comunque una produzione storica di un territorio adattissimo a questa tipologia. Il premio a Criseo riporta in evidenza tutta la loro potenzialità e siamo molto soddisfatti essendo l’unico vino bianco a pregiarsi di questo importante riconoscimento”.
Criseo nasce da una singola piccola vigna (meno di un ettaro), con in complantazione cinque varietà, dove domina il locale Vermentino. È un uvaggio: tutte le uve sono raccolte e vinificate insieme, in un momento ottimale di maturazione per la loro sinergia, che sappiamo cogliere dopo tanti anni d’esperienza. È poi affinato sui lieviti per circa un anno, in acciaio, ed un altro anno in bottiglia. “È un grande bianco – conclude Scienza – di rara complessità aromatica, potenza, equilibrio e sapidità. Ha anche una grande potenzialità d’invecchiamento. C’è chi lo ama più giovane, quando sono importanti le note più floreali e fruttate, e chi più invecchiato, quanto emergono soprattutto le componenti minerali.”
Criseo significa “fatto d’oro” per la sua nota dorata che si accentua in invecchiamento. In etichetta ci sono due satiri danzanti, con in mano uno strumento a sonagli e una coppa di vino. Rappresentano i tre doni che secondo gli antichi Bacco ha fatto all’umanità per consolarci degli affanni della vita: la musica, la danza e il vino.