E’ come se ti passasse in un attimo davanti tutta la passione e l’irrequietezza dell’adolescenza. La grinta, la spavalderia, la “voglia di spaccare”. E a quel tempo, alla fine degli anni Ottanta inizio Novanta, per un gruppo di ragazzi nati negli anni ’70, i Nirvana hanno rappresentato parecchio.  Al di là dell’invenzione di un genere, il grunge-rock (alternativo come lo hanno etichettato) che fino a quel momento non c’era, hanno dato molto, molto di più. Genialità nello scrivere musica, durezza e immediatezza nei testi. Uno dei gruppi più controversi, sofferenti e intimisti della storia della musica mondiale. Ma che ascoltavi, ininterrottamente, come in una sorta di rapimento esoterico. Chitarra non solo elettrica, spesso acustica, voce, basso, batteria. Quest’ultima, era quella che suonava Dave Grohl, uno dei componenti del gruppo. Oggi front man dei Foo Fighters. Ecco in questi giorni riascoltavo la sua storia alla radio, accanto a quella della band ed inevitabilmente di Kurt Cobain (che si è ucciso, lo ricordiamo, il 5 aprile del ’94). Sono passati trent’anni dalla composizione del gruppo e 26 dall’uscita di Nevermind, il disco simbolo. All’interno brani come Smells like teen spirit (la mia canzone preferita in assoluto, ho esaurito il cd a forza di ascoltarla, di notte e di giorno), Polly etc…  Questa premessa per annunciare il mio stato emotivo al momento in cui l’ho visto, intendo Grohl, seduto ad un tavolo a pochi passi da me. In vacanza, con la famiglia: non era una rockstar in quel momento. Era un padre e un amico e un marito. Ho esitato qualche attimo poi sono scattata. Una fantastica scoperta, una persona che ha dimostrato un lato “umano” acuto  in un mondo disumanizzato. Eppure era lui, un’icona della musica mondiale. Si è concesso a tutti noi, senza riserve. Artisti capaci di fare quello che ha fatto lui non potevano non avere una generosa dose di altruismo, umiltà, genuinità. Oggi ne ho la prova. Perché senza l’anima non si crea e non si dona. Ecco sono felice che la mia generazione e che il mio amore per la musica siano stati ispirati da persone che oltre ad essere grandi artisti, sono uomini comuni, in mezzo alla gente. Semplici. Una grande lezione di vita, una grande lezione di rock. E poi diciamocela tutta, secondo voi non potevamo condividere l’amore per il buon cibo e il buon vino? Ed eccoci a Bolgheri, dove Dave ha bevuto una magnum di Grattamacco di Collemassari, Sassicaia 2014 di Tenuta San Guido con una magnifica bistecca, e il vermentino Solosole di Poggio al tesoro. Ottima scelta amico! Torna presto.

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LE SOSTE: Enoteca Tognoni, Bolgheri  Osteria Magona (NELLA FOTO SOTTO COL TITOLARE OMAR BARSACCHI), Bolgheri. Pizzeria Il Cappellaccio, Castagneto Carducci. Gelato per le vie del borgo… come aveva fatto Mick Jagger qualche anno fa!